Posted on January 31, 2017 by admin

Cafe X opens in San Francisco, bringing robots to the coffee shop

The world’s first coffee shop opened in Constantinople in 1555. Some 400 years later, Cafe X is putting a twist on that old barista model. Opening in San Francisco today, the startup is opting instead to have a large robotic arm craft your caffeinated potions. Founder Henry Hu noticed that baristas spent a majority of their time moving cups around while making espresso… Read More
Source: TechCrunh Startup

Posted on January 30, 2017 by admin

Dropbox’s Smart Sync lets users open a file stored only in the cloud like any normal file

Dropbox today released Smart Sync, its tool that allows users to access files stored online in Dropbox accounts automatically on a desktop without having the file stored locally. Previously dubbed Dropbox Infinite, Smart Sync gives businesses a way to share and access files without needing to have massive ones stored on their desktop. The idea is that businesses regularly deal with piles… Read More
Source: TechCrunh Startup

Posted on January 24, 2017 by admin

Lo snippet del giorno – merge di file di testo

Nella vita di ogni informatico non dovrebbe mancare uno storico, la documentazione di quello che si fa.
Personalmente credo che sia importante ritrovare nel minor tempo possibile quanto già fatto, che sia la configurazione di un server, che sia un HACK per far funzionare quel programma che sappiamo continuerà ad avere quel bug perchè lo sviluppatore è sparito.

Ci sono diversi modi per tener traccia di questo.
-Chi si scrive un blog, come il sottoscritto.
-Chi si scrive dei files di testo, come il sottoscritto.
-Chi utilizza applicazioni ad hoc, come il sottoscritto.
-Chi crede di saperlo sempre a mente, sbagliando.

Poi sorge il problema di ricordarsi dove lo si era scritto, perchè per una questione o per un’altra, non sempre si ha a disposizione una connessione ad Internet o l’accesso all’applicazione in cloud; non sempre si vuole tenere nella rete informazioni confidenziali perché siete dei paranoici.

A me piace tenere dei files di testo separati secondo il progetto al quale sto lavorando. Nonostante ciò alcune cose, script e procedure, si utilizzano in diversi progetto. E allora sì che scatta il delirio.

Questo veloce script in python fà il merge di tutti i files di testo presenti in una cartella.
Produrrà un file output.txt nella cartella superiore con: nome del file ed il suo contenuto.
Potete sempre migliorarlo secondo la vostra condizione, fargli attraversare directory o cambiare il tipo di files sui quali fare il merging in un unico file, del codice sorgente ad esempio.

[code language=”python” gutter=”false”]
import glob, os

os.chdir(“.”)
filenames=[]

for file in glob.glob(“*.txt”):
filenames.append(file)
print filenames

with open(‘../global.txt’, ‘w’) as outfile:
for fname in filenames:
header=”\n”+fname+”\n”
outfile.write(header)
with open(fname) as infile:
for line in infile:
outfile.write(line)
[/code]

Posted on January 23, 2017 by admin

Files duplicati addio

Gli SSD stanno spopolando, ma per ora sono ancora troppo piccoli rispetto ai loro fratelli maggiori HDD.
Uno, se non il più importante problema diventa lo spazio libero disponibile.

Vediamo quale potrebbe essere una strategia da adottare per fare da se la ricerca dei files duplicati.

Per dimensione: files con dimensioni differenti non possono essere identici. Questo processo di comparazione è velocissimo e non necessita neanche dell’apertura del file. Due files hanno dimensioni differenti? Bene, sicuramente non è un duplicato.

Per MD5: il secondo step è quello di confrontare l’MD5/SHA dei files. Anche in questo caso se i files sono diversi avranno due MD5 diversi. Questa operazione ci mette un po’ di più della precedente perché deve leggere tutto il file e calcolare. I confronti multipli sono più veloci.

byte-per-byte: se i due step sopra sono falliti e cioè hanno uguale dimensione e uguale MD5 allora si procede per una comparazione byte per byte, fermandosi alla prima differenza riscontrata.

Se anche la comparazione byte per byte va a termine, allora i due files sono davvero lo stesso file.

Posted on January 23, 2017 by admin

Inizializzazione veloce di postgreSQL

Ecco il minimo indispensabile per creare un cluster postgresql, settare una password per l’utente postgres ed la creazione di un DB iniziale.

1) create il cluster
[code language=”bash” gutter=”false”]
pg_createcluster 9.3 main –start
(9.3 is my version of postgresql)

After that step postgresql starts flawlessly via
#/etc/init.d/postgresql start
[/code]

Il servizio dovrebbe essere già stato lanciato.
Nell’eventualità:
[code language=”bash” gutter=”false”]
sudo service postgresql restart
[/code]

2) Impostate la password. (sostituite postgrespass con una scelta da voi)
[code language=”bash” gutter=”false”]
psql -c “ALTER USER postgres with password ‘postgrespass’;”
[/code]

3) Create il DB
[code language=”bash” gutter=”false”]
sudo -u postgres createdb mydbname
[/code]

Connessione al DB
[code language=”bash” gutter=”false”]
sudo -u postgres psql mydbname
[/code]

Posted on January 23, 2017 by admin

Siete sicuri di vederci bene?

Se vedete Marilyn Monroe nella seguente foto, probabilmente avete bisogno di un paio di occhiali.

marylin

Probabilmente avrete visto già l’immagine sopra, come illusione ottica, ma vi siete mai chiesti l’origine di questa immagine cosiddetta ibrida?
L’immagine è stata creata da degli studenti del Massachusetts Institute of Technology qualche anno fa. Sicuramente una illusione ottica di grande effetto!
In base alla vostra distanza dalla foto vedrete una figura o l’altra.

Che ci crediate o no questo è un buon test per determinare se avete dei problemi di vista.

Nell’immagine è rappresentata una foto sfumata di Marilyn Monroe sovrapposta ad una foto più definita di Albert Einstein.

Il test è semplice.
Se ad una distanza normale (30cm dallo schermo) vedete solo Einstein allora la vostra vista è salva.

Se invece vedete Marilyn Monroe vuol dire che i vostri occhi processano le immagini vicine come se fossero lontane; invece chi ha una buona vista vedrà Marilyn solo allontanandosi dallo schermo.

L’illusione mostra che i particolari (ad alta frequenza spaziale) come le linee che compongono la foto di Einstein diventano visibili a piccole distanze (30cm-50cm ) mentre le caratteristiche con bassa frequenza spaziale cominciano ad apparire a distanza maggiori. Questo è quello che succede a chi ha una vista nella norma.

Per chi vuole approfondire ecco il paper (in inglese) sulle immagini ibride al seguente link:
Hybrid Siggraph

Invece una galleria delle immagini ibride la potrete trovare qui sotto:
Galleria Immagini Ibride

Posted on January 23, 2017 by admin

Schrödinger Cat

Amici androidi,

Ecco l’occasione da non perdere! La prima app che divulga la scienza!

Ma cominciamo dalle basi: Il paradosso del gatto di Schrödinger è un esperimento mentale ideato nel 1935 da Erwin Schrödinger, con lo scopo di illustrare come l’interpretazione “ortodossa” della meccanica quantistica (interpretazione di Copenaghen) fornisca risultati paradossali se applicata ad un sistema fisico macroscopico.

« Si possono anche costruire casi del tutto burleschi. Si rinchiuda un gatto in una scatola d’acciaio insieme alla seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d’essere afferrata direttamente dal gatto): in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l’evento si verifica il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione \Psi dell’intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso. »

L’esperimento è un cosidetto Gedankenexperiment, e cioè un esperimento mentale, un esperimento che non si intende realizzare praticamente, ma viene solo immaginato: i suoi risultati non vengono quindi misurati sulla base di un esperimento fisico in laboratorio, ma calcolati teoricamente in base alle leggi della fisica.

Voi avrete l’opportunità di testarlo con mano, senza tutte quelle preoccupazioni su materiali radioattivi che fanno solo male.

Insomma un esperimento in piena sicurezza! I primi nel mondo a testarlo!

Come funziona?
Lo scenario rappresenta un gatto che può essere simultaneamente vivo o morto.
Tocca a voi scoprire se è vivo o morto.
Ricordatevi di accendere l’audio e alzare il volume. E’ un gatto, mica un pesce. 🙂

Download QUI

shrodinger
   Oppure QUI?Sinceramente non lo sapremo mai senza Schrödinger Cat

 

Posted on January 23, 2017 by admin

Bottone Amazon Dash

Siamo nel 2012 e per Evian viene creato un magnete da frigorifero che permette di riordinare l’acqua.
Fico no?

evian
Magnete da frigo Evian

Tempo prima una pizzeria di Dubai ha fatto lo stesso per ordinare la pizza. Un VIP fridge button con scritto su “push for hunger”, dedicato ai clienti storici della piccola pizzeria di Dubai. Ah la pizza, cibo degli dei!

TomatoVIPMagnet
Red Tomato Pizza Magnet

Ora, 2015, arriva Amazon Dash, bottoncione di Amazon che ha lo scopo di riordinare del detersivo.

amazonDash2
Amazon Dash button

Mentre i primi due stanno cadendo, o sono già caduti nel dimenticatoio, per Amazon la storia potrebbe essere diversa. E’ la prima che ha dietro un sistema logistico con i controcazzi e la prima che potrebbe anche permettersi di regalarlo. Stiamo a vedere.

Posted on January 23, 2017 by admin

Microsoft MSBuild ora opensource

Con il suo nuovo amore per l’open source Microsoft ha reso open il suo tool MSBuild

Come riporta il blog ufficiale Microsoft “MSBuild engine is now open source on github”

Microsoft Build Engine è una piattaforma per la compilazione di applicazioni. Questo motore, anche noto come MSBuild, fornisce uno schema XML per un file di progetto che controlla il modo in cui la piattaforma di compilazione elabora e compila il software. Visual Studio usa MSBuild, ma esso non dipende da Visual Studio. Richiamando msbuild.exe nel progetto o nel file della soluzione, è possibile orchestrare e compilare prodotti in ambienti in cui Visual Studio non è installato.

L’annuncio odierno rende disponibile su github una versione che è molto simile a quella inclusa in Visual Studio 2015.
Ci sono alcune differenze, tuttavia Microsoft fa sapere che verranno via via eliminate ed in futuro sarà lo stesso codice.

Microsoft ha anche promesso di fare il porting verso Linux e OSX per permettere lo sviluppo di applicazioni .NET anche su piattaforme diverse da Windows.

Fonte: [The .NET Framework Blog – http://blogs.msdn.com/b/dotnet/archive/2015/03/18/msbuild-engine-is-now-open-source-on-github.aspx]

Newer Posts
Older Posts